Presentazione

Ecco a voi mi presento, sono il SOMMELIER VINACCIA.
Il mondo del vino da questo momento è sotto minaccia, che ti piaccia o non ti piaccia.
Stappiamoci un barolo, un nero d’avola, una tintilia o una vernaccia,
e brindiamo a chi ci vuole bene ed anche a quelli che ci vogliono male, ma ovviamente alla loro faccia !
Scopriamo insieme i migliori vini , diamo loro la caccia
beviamo insieme , dai, molla ‘sta bottiglia, non tenertela cara come un pargolo tra le tue braccia.
Se scopro che sei astemio rabbrividisco come alla visione di una madre che il proprio figliol sculaccia,
ma ti offro lo stesso da bere, come se al celiaco offrissi lo stesso pane e focaccia !
Il vino ha un grande dono, l’allegria attira e la tristezza scaccia
Perciò chi è astemio parli pure adesso o per sempre taccia !

Il Sommelier vinaccia è il nome d’arte di Stefano “Cassio” Lungo.

Con il nome che mi ritrovo, non posso che essere un sommelier anti-convenzionale e soprattutto di rottura nei confronti del mondo soft-chic dei tradizionali sommelier e di tutti i moderni eno-gastronomi.

Spero solo di non esserVi troppo di rottura e per questo non rompervi troppo né le palle né tanto meno le bottiglie piene di vino. Di qual cosa mi rincrescerebbe molto. Se proprio devo rompere qualcosa allora lasciate che rompa le bottiglie vuote, senza spargimento di prezioso liquido alcuno !

Etimologia della parola sommelier: il termine sommelier deriva dal  provenzale saumalier che significa conducente di bestie da soma. Il motivo era che i soldati dell’esercito napoleonico solevano legare (lier) le botti sul dorso dei muli o di asini da soma (somme). L’origine latina della parola sommelier va individuata nella parolasagma che significa soma.

Vi spiego ora le principali caratteristiche che mi differenziano dagli altri sommelier :

i sommelier degustano, io invece gusto;

i sommelier non possono bere tanto vino in servizio, ed anche quando partecipano alle degustazioni, adoperano la cosiddetta sputacchiera ( spittoon in inglese ) per rimanere sobri . Al contrario, il mio codice etico e di condotta professionale prevede di non sputacchiare mai. Io dunque degusto e gusto fino in fondo, fino all’ultima goccia.

Si contano sulla punta delle dita le volte che ho lasciato del vino dentro al mio bicchiere (qui accanto potete vedere l’etichetta di un vino, in vendita presso un noto supermercato nazionale , che costituisce la mia eccezione alla regola).Il mio - Frizzantino amabile

Già dall’etichetta si potevano facilmente intuire le altissime potenzialità (inespresse) di tale bottiglia. E’ stato solo per curiosità, ci tengo a precisare, che ho voluto assaggiarlo…

Questa precisazione mi fa venire in mente quando mi recai in farmacia per comperare delle supposte per mia moglie e, dopo averle chieste alla piacevole commessa, aggiunsi “sono per mia moglie”. La farmacista mi rispose: “non c’era bisogno di dirlo” ed io alquanto stizzito : “No no, invece ci tenevo a specificarlo!”

Tornando a noi, un altro posto dove il mio codice etico viene spesso messo a dura prova è a casa di mio suocero. Questi non è titolare di una cantina ma piuttosto di una canteen( termine inglese che vuol dire mensa e non cantina). Ma questa è tutta un’altra storia!

Ma ritorniamo al seau à glace, detto in francese, ossia alla nostra sputacchiera. Personalmente non la voglio nemmeno vedere, non datemela proprio che non mi serve, e se insistete ancora, allora si che sputacchio, ma direttamente dentro ai vostri occhi!

Ricordo ancora la mia presenza alla degustazione dei 300 migliori vini d’Italia 2015 che avevano ottenuto i 3 bicchieri del Gambero Rosso, tenutasi all’ultima edizione del Vinitaly; ma la mia presenza se la ricordano soprattutto gli addetti ai lavori ed i partecipanti tutti.

Ricordo che, contemplando la totalità del percorso, vissi un piccolo dramma interiore, dal momento che non potevo sicuramente gustarne tutti e 300. Dopo un attimo di riflessione, mi promisi , a malincuore, che ne avrei bevuti solo 299!

Sto scherzando ovviamente, cari lettori, dovetti berne alla fine solo 298 .
Il percorso iniziava dalle alte ed impervie montagne della valle d’Aosta , per poi terminare con la meravigliosa calda Sicilia avvolta dal mare. Mi accingevo dunque ad un’ impresa enologica dai toni epici, che mi ricordava quella cantata dal Manzoni nell’Ode del 5 maggio “dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno….etc etc” .

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Ebbene di quei 298 vini non sputacchiai nemmeno una singola goccia; né giammai adagiai dolcemente il bicchiere sul seau à glace. Al contrario di tutti i presenti che degustavano e sputacchiavano rinunciando a bere quel meraviglioso nettare.
Gustavo e degustavo, tanto da diventare ben presto io stesso un gambero rosso in persona, un gambero rosso ad honorem ma anche e soprattutto de facto. Infatti, ero totalmente facto ! Giunto al termine di quella meravigliosa degustazione, ero diventato di color rosso porpora tendente al granato.
Per di più come un gambero, mi accingevo a procedere a ritroso , ma fui costretto ad abbandonare la sala, visto che il tempo era ahimè scaduto !

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Quando uscii, nacque subito in me l’idea di creare il personaggio di un sommeliersui generis, ma anche sui suoi canoni e sui suoi passi ( passi a ritroso di un gambero rosso ovviamente ). Un sommelier di rottura, un tracannatore ed al tempo stesso un gustatore. Un sommelier colmo di ironia e di humour, a cui piace bere e scherzare. Un sommelier che brinda alla vita con humour.

Humor
Del resto, che mi piaccia scherzare lo avrete sicuramente capito, dal fatto che ho decanterato anzi decantato di aver bevuto solo 298 vini.
In verità in verità vi dico( in vino veritas ) che alla fine riuscii a bere solo 297 vini!

Come è nata invece l’idea del blog ENO-GASTRONOMICO ?

Da sempre son stato una buona forchetta, fin dalla nascita. La gastronomia mi ha sempre affascinato. ENO, invece, è una parola che mi ha accompagnato fino ad oggi. Quante volte, fin da piccolo, echeggiava e riecheggiava nelle mie orecchie, ogni volta che passavo io. Gli altri bisbigliavano questa parola, dicendo “questo ENO” di quà, “questo ENO “ di là. Il resto della frase mi era poco chiaro. Ma ciononostante ero certo di essere un predestinato nel mondo del vino.

Solo poco tempo fa un amico d’infanzia mi confidò l’arcano : “guarda che non parlavano di vino, dicevano ENO SCEMO, ENO STUPIDO, ENO STRONZO…e cosi via” !

La mia strada era però oramai segnata, per cui decisi lo stesso di aprire questo mio blog che ENOspettacolo, il mio blog ENO-GASTRONOMICO!

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    stefano Written by: