L’AGREIN … PONTINO

Per chi non conoscesse l’Agro Pontino, è quella terra particolarmente fertile che tra l’altro ha dato i natali niente di meno che al sommelier Vinaccia.

Anticamente, prima della bonifica degli anni 30, era una vasta pianura di origine alluvionale.

Oggi l’Agro Pontino, delimitato dal mar Tirreno fino ai monti Lepini ed Ausoni, è fertile terroir per vini di ottima fattura.

Il promontorio del Circeo con il suo volto della maga Circe domina magicamente tutto il panorama, impreziosito ancor di più dai 4 meravigliosi laghi costieri, separati dal mare dalle dune di sabbia.

In un tale contesto, non è improbabile che un alto-atesino venga in questo territorio, per qualsivoglia motivo, e ne resti folgorato.

Mi immagino un enologo di Tramin, di Salorno, o magari di Kurtatsch, o meglio ancora di Ora.  Certo, dovrebbe abbandonare tutto sapendo che non vedrebbe più l’Ora ! Ed ecco allora senza orologio il sud tirolese nel suolo Pontino, potrebbe dedicarsi alla coltivazione del LAGREIN…PONTINEIN !

Certo il sud-tirolese o ‘alto-atesino “trapiantato” nell’agro Pontino avrebbe una vita alquanto difficile, e mano a mano scoprirebbe che :

  • la parola HOF (che in tedesco vuol dire fattoria, podere) spesso ricorrente nei nomi delle case vinicole alto-atesine (Pacherhof,Ritterhof etc etc), viene usata dagli indigeni solo ad inizio frase a seconda se hanno appetito (Hof-fame) o se concludono qualcosa (Hof-finito) , quando sono speranzosi (Hof-fiducia), quando concludono un affare (Hof-firmato), quando girano video (Hof-filmato), etc etc;
  • loro hanno l’Abbazia di Novacella, mentre la bellissima Abbazia di Valvisciolo e nemmeno quella perla della Abbazia di Fossanova non producono vino. Da loro si praticava l’Ora, nell’Agro Pontino invece sia l’ora che labora;
  • loro hanno LUN , noi (sono pontino anche io) l’altro;
  • loro hanno la ridente località di Caldaro, noi solo le caldaroste ( pronunicate col nostro tipico accento romanesco);
  • loro hanno Appiano sulla strada del vino che non si trova sull’Appia. Noi invece abbiamo l’ Appia che non è la nostra strada del vino.  Il detto ” chi va APPIANO va sano e va lontano” è valido per entrambe le zone;
  • loro hanno Cortina d’Ampezzo, da noi ancora non è arrivata;
  • Castelfederer e Castelsallegg hanno grandi vini mentre Castelromano solo un grande outlet;
  • Haas è una cosa a parte, qui abbiamo tante haas-pirine, vista la grande presenza di aziende farmaceutiche in loco;
  • i panini del Maresciallo, celebre paninaro sul litorale pontino, non si abbinano perfettamente con il Feldmarshall di Tiefenbrunner.                                                                                                                                                                                                                                                La presenza del moscato è invece peculiarità di entrambe le zone. Il Goldmuskateller (moscato giallo) e soprattutto il moscato rosa sono nettari alto-atesini, mentre il moscato di Terracina è un nettare laziale di pari livello enologico. Certo vista la grande presenza di zanzara anofele negli anni 30 nelle nostre zone paludose, più che il moscato ci saremmo dovuti aspettare di diventare leader nella produzione di zanzarato.  Altra anofelogia pardon analogia è nel colore nero : Il morbido ed elegante pinot nero alto-atesino si unisce nel colore al nostro magnifico “Nero buono“, vitigno autoctono di Cori. CURIOSITA’ : Questo vitigno, è il preferito dal politico Salvini.

Il Lagrein, vitigno autoctono del Trentino alto Adige, è coltivato principalmente nella provincia di Bolzano.Se vinificato rosato, parliamo di Lagrein “Kretzer” ; se vinificatro in rosso di Lagrein “Dunkel”. Fresco e fruttato il primo, di buona struttura e dai sentori di viole e more il secondo

La parola pontino sembra derivare dalla città di Suessa Pometia (da qui l’aggettivo Pometinum). Inoltre dal greco Pontos (distesa d’acqua) deriva anche il nome di Ponza, (latino Pontia).

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    stefano Written by: